Affitto condiviso: casa condivisa o sublocazione?

25.04.2023

Oggi, molte coppie e amici abitano insieme. Un modello all’apparenza vivace e senza complicazioni, ma che all’atto pratico implica questioni giuridiche complesse. Ti informiamo sui fatti più importanti in materia di affitto condiviso.

Immagina di abitare in centro a Zurigo con un contratto di locazione per un appartamento d’epoca a buon mercato. L’università dista pochi minuti a piedi.

Per un anno condividi l’appartamento con una ragazza straniera in subaffitto. Tutto procede bene, con pochi intoppi burocratici e senza mai alcun problema. Purtroppo però questo rapporto di condivisione è solo temporaneo e, trascorso l’anno, la ragazza ritorna al suo paese. Improvvisamente arriva un computo delle spese accessorie piuttosto salato per l’ultimo periodo di riscaldamento condiviso. Nel corso del rapporto di sublocazione non hai pensato alle formalità: l’affitto ti veniva pagato in contanti, alle spese accessorie non si era accennato e anche per il deposito cauzionale non avevate stabilito nulla. Che dire poi della parete dipinta di viola dalla tua coinquilina? Chi se ne occupa adesso?

Chi convive prima o poi dovrebbe regolamentare per contratto le questioni legali importanti in materia di locazione. Un rapporto di sublocazione o di affitto condiviso può essere sancito in modo informale, semplicemente in forza di un accordo verbale.

Affitto condiviso: quando il contratto di locazione è stipulato con tutti

Questo modello prevede che tutte le persone che condividono l’appartamento firmino congiuntamente il contratto di locazione. Tutti hanno pari responsabilità e per tutti valgono diritti e obblighi identici. Questa variante è consigliata quando si prevede che il rapporto di condivisione dell’appartamento duri a lungo e lo si vuole definire chiaramente. Ad esempio quando un gruppo di due o più persone progetta di condividere l’appartamento per un periodo prolungato.

Questo modello di affitto condiviso è adatto anche a partner conviventi (coppie non sposate) o in unione domestica registrata. Chi condivide l’appartamento con altre persone, in caso di affitto condiviso, deve occuparsi di varie formalità. Il deposito cauzionale è ad esempio a nome di una determinata persona e, quando questa lascia l’appartamento, dovrà essere trasferito a un’altra persona. Ogni volta che una persona trasloca, si devono redigere (ed eventualmente negoziare) nuovi contratti.

I coinquilini e le coinquiline devono agire sempre congiuntamente nei confronti del proprietario o della proprietaria di casa e, se uno di loro vuole lasciare l’appartamento, è necessaria l’approvazione degli altri; in caso contrario, la persona in questione resta responsabile anche una volta trasferitasi.

Firmare il contratto di locazione singolarmente o congiuntamente?

Se una coppia affitta un appartamento insieme, ci si chiede spesso se sia meglio che il contratto di locazione venga firmato da tutti e due o da una persona sola.

Per i locatori e le locatrici è meglio che a firmare siano tutti e due, poiché in questo caso possono pretendere la pigione da entrambi. Una condizione che dà loro maggiore sicurezza. Nel caso di coppie non sposate, le cose si fanno un po’ più complicate. In caso di separazione, il contratto di locazione per l’appartamento può essere disdetto solo se la lettera di disdetta è firmata da tutti e due. Per questo motivo, consigliamo di far firmare il contratto di locazione da solo uno dei partner. In questo modo sarà chiaro fin dall’inizio chi, in caso di separazione, resterà nell’appartamento (o disdirà il contratto di locazione). Le coppie sposate (e i partner conviventi) possono disdire il contratto solo congiuntamente, anche se quest’ultimo è stato firmato solo da uno di loro.

Un’alternativa al modello di affitto condiviso è la sublocazione. Per ulteriori informazioni in merito ti rimandiamo all’articolo della nostra guida.